Annoiarsi in amore, un un’insidia sempre in agguato. La noia si presenta nella coppia con sentimenti di perdita di vitalità e di freschezza, indicando una relazione fuori dalla fase dell’innamoramento.
L’amore degli inizi col passaggio del tempo, può subire grosse metamorfosi, comportando un serio calo dello slancio amoroso, in particolare nella società attuale, dove si realizzano soluzioni rapide di convivenza fra le coppie; le quali conducono alla fine dello stato nascente, con l’instaurarsi di una routine.
I sentimenti di noia inaugurano atteggiamenti di chiusura e ritiro del partner, il quale rifugiandosi nel proprio guscio narcisistico, torna ai suoi interessi individuali: lavoro, amici, tempo libero, e alla ricerca di rapporti alternativi, nei quali ritrovare l’entusiasmo, vitalità ed energia.
Annoiarsi in amore: indaghiamo il sentimento di noia nella donna
L’emergere della noia nella coppia oggi, è un fenomeno in espansione anche al femminile, atteggiamento fino a qualche decennio fa improbabile. Più spesso era l’uomo che avvertendo una progressiva perdita di stimoli, si distaccava dalla partner, dal punto di vista passionale. Questo distaccamento, da sempre tollerato culturalmente, una volta consumato il potenziale di desiderio maschile, autorizzava l’uomo a rivolgersi altrove.
Quando la donna si permetteva tutto veniva stigmatizzata moralmente o classificata isterica o ninfomane. La “noia amorosa” nella donna si manifestava in forma repressa, non decodificabile, sovente sublimata in attività socialmente accettabili.
Oggi invece, sembra prendere forma l’emulazione del modello maschile, che conferma la caducità del rapporto amoroso. Le donne oggi bruciano in velocità i rapporti, tanto quanto i maschi, iniziando in tempi rapidi nuove relazioni, o rapporti alternativi paralleli al partner stabile.
Pertanto l’annoiarsi in amore, sembra piuttosto essere una costante ed è rapportabile alle vicissitudini interne della vicenda amorosa, piuttosto che esterne, fra i partner. Esiste una tendenza all’ eccessiva semplificazione e distorsione del fenomeno, che non tiene conto della complessità psichica che l’intreccio relazionale comporta, né della faticosità con cui viene raggiunta, l’interazione con l’altro nella dimensione amorosa.
Perché un’impresa ardua come l’amore genera sentimenti di noia?
Psicologi e psicoterapeuti verificano quotidianamente quanta sofferenza tragga origine da questa difficoltà. Freud sosteneva che l’insoddisfazione amorosa e l’annoiata inquietudine che ne consegue, sono frutto della repressione della pulsionalità e della rinuncia agli oggetti incestuosi, dei quali i partner sono sbiaditi e inappaganti sostituti.
Annoiarsi in amore, come difesa psichica
Definita la noia amorosa come fenomeno esistenziale, storicamente e culturalmente condizionato, è necessario, per comprenderlo, un inquadramento dal punto di vista psicoanalitico.
Tale problematica trae origine da un irrisolta fissazione edipica, per tale motivo il problema risulta insolubile e la vita amorosa, un’incalzante ricerca di un obbiettivo impossibile.
L’aspetto difensivo, è rappresentato dall’inibizione e dal ritiro dell’investimento di fantasie incestuali, proibite. A venir negata è la tensione alla continua ricerca dell’oggetto d’amore, per cui la noia tende ad essere percepita come mancanza di tensione, e la sua causa ricercata fuori da sé, non essendo possibile il riconoscimento di noia al proprio interno.
L’attivazione del meccanismo di noia amorosa è dato dalla scarsa frequenza in cui si riscontra una piena risoluzione del conflitto edipico. Quando il legame si istituzionalizza e il partner acquisisce lo status dì coniuge e genitore, l’alone edipico intorno a lui acquista maggior consistenza, sviluppando sensazioni svalorizzanti verso il partner, a causa dell’instaurarsi di sentimenti incestuosi che bloccano l’erotismo.
Il rapporto amoroso, come è noto costituisce un cambiamento rispetto all’equilibrio narcisistico precedente, ed offre un rafforzamento narcisistico attraverso il rapporto con un nuovo. Se il rapporto ha caratteristiche evolutive i partner possono ripetere quel passaggio fondamentale, attraverso il quale le qualità possedute dal genitore, (allora, dal partner amoroso ora), vengono fatte proprie e inserite nel proprio Sé, dove continueranno ad esistere, indipendentemente dalle vicissitudini del rapporto con l’altro.
Se il rapporto non ha valenze evolutive, la dipendenza sarà avvertita come un sentirsi minacciati nei confronti del partner, da cui si dipende. Pertanto il partner, precedentemente fonte di idealizzazione narcisistica, alle prime frustrazioni o conflittualità viene deidealizzato e svalutato, attivando la ricerca di nuovi partner a cui ancorare la propria vacillante identità.
Bulimia amorosa
Una vera e propria bulimia amorosa che caratterizza chi si stanca velocemente del rapporto di coppia, vissuto come emorragia narcisistica, e nello stesso tempo ricercato come tentativo di colmare un vuoto psichico, inesauribile. Se l’operazione non ha buon esito, si ricorre alla costruzione di uno “spazio di noia”, in un succedersi ciclico di avvicinamento e distanziamento dagli oggetti amorosi.
Perciò non stupisce il dilagare della noia amorosa, meccanismo di difesa narcisistico utilizzato da entrambi i sessi, che può scattare anche in fasi precoci del rapporto, perché collegato ad angosce arcaiche che mettono a repentaglio il senso di esistenza del proprio Sé.