Anorgasmia e calo del desiderio sono spesso dovuti alla difficoltà di conquistare livelli sempre maggiori d’intimità, che costituiscono il normale percorso di una relazione sessuale fra partner. La sessualità tra due persone si sviluppa in modo soddisfacente solo quando il significato che esse attribuiscono all’intimità coincide, oppure quando ognuno è capace di rispettare la distanza ottimale dell’altro.
Alcune delle disfunzioni che affliggono la vita sessuale di molte coppie oggi sono attribuibili al fatto che ciascuno ha un rapporto con l‘intimità psichica e sessuale estremamente diseguale, e non trova la possibilità di modularlo con l’altro.
Come Sessuologo ho seguito casi clinici di Anorgasmia e Calo del Desiderio a Lucca e Livorno, che possono essere esemplificativi.
Caso di calo del desiderio femminile legato al vissuto d’intimità
Silvia giunse alla consultazione di sessuologia portando come sintomo la mancanza di desiderio sessuale.
Nel percorso terapeutico intrapreso pe risolvere il calo del desiderio a poco a poco si rese conto che il modo in cui lei viveva la relazione intima col partner era significativamente diverso dal modo in cui lo viveva lui.
Per Marco il maggior interesse nel rapporto si giocava soprattutto sul piano fisico-sessuale, mentre per Silvia c’erano implicazioni più profonde sul piano sentimentale-emozionale.
Per continuare il rapporto di coppia, Silvia dovette rinunciare alla soddisfazione dei propri bisogni di contatto affettivo-emotivo e accettare che il rapporto col partner si svolgesse sul piano che lui proponeva. Questo rimaneggiamento condusse Silvia verso un’interessante crescita erotica, alla conquista di un nuovo e intenso piacere sessuale nella coppia.
La terapia evidenziò il bisogno d’intimità affettiva di Silvia, per la quale era indispensabile acquisire un’intimità psicologica e spirituale col partner, per poter raggiungere un’intimità sessuale completa e soddisfacente. La psicoterapia sessuale si è incentrata sui bisogni sentimentali e affettivi di Silvia, allontanando le paure di separazione, abbandono e perdita, mai superate nell’infanzia, in relazione al suo rapporto con la madre.
Caso di anorgasmia femminile per l’inibizione e vergogna del partner
Paola, in trattamento per un problema di anorgasmia, riferì di aver avuto per la prima volta l’orgasmo in presenza del partner, distesa a pancia in giù al suo fianco, utilizzando la propria mano per stimolare la sua clitoride.
Indagando sul vissuto emozionale, Paola rivelò un profondo senso di vergogna e il bisogno di nascondere i movimenti della mano a causa dell’imbarazzo dovuto alla presenza del partner.
Da qui la necessità di coprire, nascondere qualsiasi vibrazione, porgendo le spalle e la schiena al partner, per camuffare quanto di sessuale poteva accadere nella zona pelvica, pur di non sentirsi osservata.
Una delle possibili ragioni della mancanza d’orgasmo nella relazione di coppia è spesso legata alla difficoltà di mostrare il proprio orgasmo al partner, quindi il proprio desiderio e piacere sessuale. Il momento orgasmico è una delle situazioni più private e più intime che una persona possa sperimentare.
L’orgasmo, per costituirsi come comportamento di relazione, deve superare l’inibizione nel consentire all’altro di osservare il proprio corpo, le palpitazioni, i gemiti. Gli stati emotivi sessuali sono tra i più intensi che sia dato provare, nel momento in cui la capacità di controllo è particolarmente labile.
Caso di disfunzione erettile, matrimonio vissuto come angoscia di castrazione.
Giuseppe, 27 anni, fidanzato da 4 anni, ha rapporti sessuali soddisfacenti con la sua ragazza, ma con l’avvicinarsi del matrimonio inizia a crescere in lui uno stato ansioso, insonnia, tic e patofobie (paura di avere o prendere una malattia).
A circa 20 giorni dal matrimonio, Giuseppe perde la propria capacità di erezione. Il matrimonio resta bianco.
Questo lo induce a chiedere una consultazione sessuologica per disfunzione erettile a Livorno. Fin dall’inizio emerge il legame fra il mutamento della relazione con la partner e l’insorgenza della sintomatologia ansiosa, inclusa la difficoltà erettiva. Giuseppe viveva il matrimonio come un attacco alla propria identità. La relazione, una volta istituzionalizzata attraverso il vincolo del matrimonio, pagava il prezzo di un potente ingabbiamento dell’eros, legato a una conseguente angoscia di castrazione ai danni del marito.
Questi casi di Anorgasmia e Calo del desiderio maschile e femminile si sono conclusi con una soluzione positiva e duratura, grazie alla volontà dei pazienti di capire e risolvere il proprio problema.
Se desideri seguire il loro esempio puoi contattarmi!