Attacchi di panico e ansia, noti come la più frequente patologia psicologica, è un fenomeno relativamente moderno, sebbene la reazione di panico, come risposta alla paura, sia la più antica delle emozioni dell’uomo.
Attacchi di panico e ansia: orecchie tappate, testa che si stringe e sensazione di morire.
Spesso questi sintomi si presentano a grappolo nel soggetto, arrivano improvvisamente creando smarrimento e forte preoccupazione. La persona si accorge di avere una respirazione difficile, quasi in affanno, il timore è che manchi il respiro. L’ansia tende a salire a picco. La percezione più frequente è sentire le orecchie tappate (come quando sei in aereo), la testa che si stringe, la pressione del sangue che arriva vertiginosamente alla testa. L’ansia e la paura vanno alle stelle, il viso si arrossa, il terrore e la paura salgono incontrollate.
Questo è l’esatto quadro del momento massimo di paura nel quale le persone iniziano a chiedere aiuto e gridano: “oh mio dio, mi sento male, non so cosa mi sta succedendo, aiutatemi, sto per morire!” Frequentissima è la sensazione di nausea, sentirsi indolenziti, non riuscire a respirare, insieme alla percezione forte che la testa stia per esplodere. La cosa che più spaventa è credere davvero di star per morire.
Sintomi e cura degli attacchi di panico: con i soli farmaci non si risolve il problema che è a monte
A questa costellazione di sintomi: ansia, paura di morire e smarrimento, che in genere durano solo pochi minuti, seguono svariate analisi cliniche: del sangue, della tiroide, del ferro e altrettante visite mediche specialistiche: cardiologo, neurologo, psichiatra.
I medici somministrano psicofarmaci, iniziano di solito con ansiolitici leggeri: di frequente Sanax in gocce, in passato venivano prescritte Benzodiazepine. Recentemente si utilizzano antidepressivi triciclici inibitori della monoamino-ossidasi (MAO). Ma i nuovi antidepressivi, oggi più usati nel trattamento specifico sono:la paroxetina e la sertralina anche per la prevenzione delle recidive. Quindi farmaci importanti che impastano, rallentano, che creano confusione e assuefazione nel soggetto.
Un percorso psicoterapeutico per gli attacchi di panico.
Attacchi di panico e ansia, un lungo calvario che atterra finalmente al terapeuta più indicato, a pieno titolo la figura della “Psicoterapeuta”, “Psicologo”, soggetto professionale altamente preparato e formato per la cura di una sintomatologia delicata e complessa come gli attacchi di panico, che riguardano ciò che il soggetto non sa di Sè (sconosciuto), ma necessita che venga coscientizzato, per riprendere la padronanza della propria vita.
L’attacco di panico non è dunque una malattia, ma una costellazione psico-sintomatica che emerge nel soggetto per indicare uno stato profondo di disagio. Quindi non si tratta di silenziare i sintomi con gli psicofarmaci, che certo non risolvono il problema, creandone invece altri, bensì di calarsi a monte del sintomo stesso, per comprendere cosa esso intenda comunicare al soggetto.

“L’urlo” di Edvard Munch
L’inconscio è sempre più intelligente di noi (cioè della nostra parte cosciente) e intende indicarci una sofferenza psichica profonda, probabilmente indicibile anche a noi stessi, esattamente come nel grido di Edvard Munch “L’urlo”. Mi riferisco al un celebre dipinto realizzato nel 1893 su cartone con olio, tempera e pastello, noto in tutto il mondo.
Il panico è paura?
Il sintomo non è che un un segnale ed in quanto tale va letto simbolicamente, esso ci obbliga ad interrogarci, a capire che cosa, in quel preciso momento della nostra vita, ci spaventa tanto. Il panico è certamente paura, ci parla della nostra debolezza, fragilità, insicurezza, per questo si instaura sempre in una situazione psicologica di depressione, anche larvata e di stress, spesso anche d‘insonnia.
È necessario imparare a conoscere noi stessi per superare gli attacchi di panico che tendono a sconfinare nella paura della paura e chiedono con urgenza un’approccio con “Psicologi”adeguati e non non improvvisati. Ci spaventiamo a causa delle reazioni psicofisiologiche dell’organismo, ma rifiutarle o combatterle non fa che accrescerle dentro di noi, conducendoci alla perdita di controllo. La terapia migliore non è dunque la sedazione dell’ansia attraverso i farmaci inibitori, bensì la conoscenza, la gestione e la trasformazione delle sensazioni che ci assalgono nelle crisi di panico e d’ansia.
Se soffri di Ansia e Panico non esitare a contattarmi!