La causa e la cura del disturbo dell’erezione, il quale si presenta come un disturbo multidimensionale, che si verifica in seguito alla perturbazione della risposta sessuale erettile dell’uomo, relativa agli aspetti biologici, corporei e relazionali del soggetto o all’alterazione di uno di questi aspetti e può costituire l’evento precipitante che a cascata interessa altre componenti della risposta sessuale maschile. Tale risposta, manifesta i suoi effetti negativi anche sulla qualità di vita del soggetto, sulle relazioni interpersonali e sull’umore.
L’input sessuale parte delle emozioni e si propaga attraverso le vie delle sensazioni, ma è necessario che si acquietino tutte le influenze inibitorie prodotte dalla corteccia celebrale per lasciar spazio al relax, poiché l’ingresso inappropriato dello stress sulla sessualità è all’origine di tutti i disturbi sessuali: disturbo dell’eccitazione (impotenza), disturbo dell’orgasmo e disturbo dell’eiaculazione.
La causa e cura del disturbo dell’erezione consegue alla mancanza di un totale abbandono e rilassamento, solo quando le sensazioni del corpo si esprimono, realizzando il piacere (e non il dovere), lo stress e l‘ ansia da prestazione, nemici della sessualità e del funzionamento erettivo in particolare, si dileguano.
Da tener presente che la sessualità giocandosi con l’altro, implica sempre la partner nella costruzione del sintomo; poiché lo scambio reciproco di feedback incidono sul benessere individuale e sulla dinamica stessa della coppia.
Il Ruolo delle emozioni nella causa del disturbo dell’erezione.
Un’educazione sessuale repressiva che passa attraverso l’agenzie culturali: casa, chiesa, scuola, produce credenze e stereotipi, ancor oggi, molto diffusi e depositati nell’inconscio. Apprendimenti culturali e esperienze negativie nei confronti del sesso,sono predisponenti al disturbo erettivo e naturalmente al suo mantenimento.
Causa e cura del disturbo dell’erezione richiamano il ruolo dell‘ ansia, come fattore chiave della compromissione della curva dell’eccitazione sessuale, essa interviene distraendo il soggetto, minando la fiducia in se stesso e talvolta introducendo una condotta di evitamento nei rapporti sessuali della coppia.
La cultura dominante, definisce la sessualità maschile caratterizzata da un’elevato desiderio ed orientata alla prestazione, dando centralità all’erezione. Questa cultura attraverso i media conduce ad amplificare elementi ansiogeni e le difficoltà nella sfera sessuale.
L’ansia da prestazione interferisce sull’erezione?
Una volta avvenuto il primo insuccesso s’innesta la previsione di un nuovo fallimento che provoca un’attivazione emotiva intensa, insieme a sentimenti di paura, rabbia, colpa, vergogna. Questi stati d’animo impediscono la vasodilatazione genitale e inibiscono l’eccitazione. Il pensiero stesso del fallimento, circa la propria prestazione sessuale produce come risultato finale il fallimento stesso.
L’adrenalina è un’antidoto dell’erezione?
Durante l’attività sessuale il soggetto polarizza la sua attenzione sui pensieri distraenti, che anticipano il negativo, anziché darsi la possibilità d’immergersi in una dimensione erotica, fatta di ascolto delle sensazioni e di fantasie erotiche attivanti l’eccitazione. Il soggetto diventa così giudice e spettatore al tempo stesso della propria prestazione sessuale, piuttosto che protagonista, popolando la sua mente di domande del tipo: “ce la farò a raggiungere un’erezione, devo eccitarmi subito. Ci riuscirò?” Ciò che accade nel sangue è la liberazione di alte quote di “adrenalina” che compromettono l’erezione e la sua durata: “se c’è paura, non può esserci piacere!” Gli stessi conflitti coniugali persistenti costituiscono cause di “stress cronico” che ricadono a pioggia sulla sessualità, così come un’impegno eccessivo nel lavoro o nello sport può danneggiare l’erezione.
Quali sono le terapie sessuali che intervengono sul DE e lo risolvono?
Le tecniche di rilassamento, quali il training autogeno correggono e modulano l’eccitazione attraverso l’apprendimento e l’acquisizione del “ritmo” nel respiro, che permettere di sperimentare il rilassamento dei muscoli, l’abbandono dell’ansia e la capacità di concentrarsi, nel “qui ed ora“, liberando la mente.
Le terapie sessocorporee prevedono tecniche che migliorano la capacità di ascolto e la coscientizzazione delle sensazioni corporee; si ultilizzano esercizi di contrazione e decontrazione dei muscoli adibiti alla sessualità, che cambiano la percezione del proprio schema corporeo, riducendo la rigidità muscolare e permettendo di entrare in contatto con le proprie sensazioni di piacere.
Le terapie cognitive e comportamentali, prevedono mansioni e prescrizioni sessuali attraverso esercizi di focalizzazione sensoriale, orientati sull’area pelvica e genitale che consentono al soggetto di recuperare l’eccitazione e la capacità erettiva in situazione “non esigenti” attraverso esercizi di gratificazione reciproca dei partner.
La Psicoterapia dinamica, volta a comprendere il significato inconscio del sintomo, migliorare la capacità dell’uomo di rafforzare la propria vulnerabilità, consolidare l’autostima. Il proprio Io aumenta così la fiducia nel recupero della propria capacità sessuale.
La terapia Sessuale di coppia, il DE come tutti i sintomi sessuali necessitano di esser trattati nella coppia dove il disturbo è nato e si è cronicizzato, spesso proprio a causa di un disturbo inconscio della comunicazione e della relazione.
Atteggiamento della partner nella causa e cura del disturbo dell’erezione
Nel disturbo dell’erezione l’atteggiamento psicologica della partner è molto importante, così come il suo stesso vissuto relativo alla sessualità, definisce il tipo di dinamica che si viene a giocare nella coppia. L’autenticità dello slancio da parte della compagna nella collaborazione alla terapia e alle mansioni sessuali, così come la fiducia di poter risolvere il disturbo sessuale è indispensabile per il buon esito della terapia.
Lo sguardo contenitivo da parte della sessuologa su eventuali tentativi inconsci di sabotaggio sessuale al sintomo, dovuti al timore della compagna di perdere, con l’eventuale guarigione, potere sul partner, è assolutamente indispensabile per preparare i partner alla trasformazione e al cambiamento della dinamica di coppia.