Diventare genitori è un’esperienza non priva di complicazioni e conflitti, che comporta una serie di cambiamenti esterni e interni nello spazio della coppia. La riduzione del numero delle nascite rende la procreazione una scelta sempre più programmata e il rapporto col figlio esclusivo, diventando il figlio un simbolo di status investito oltremodo narcisisticamente.                                                                                                                                                       

Generare un figlio non garantisce di per sé un’attitudine materna e paterna, realizzare questa possibilità significa rinunciare ad alcuni aspetti della propria vita, e comporta spesso vivere sentimenti e angosce che affiorano inconsciamente.                                                                                       

Diventare genitori, essere in stato interessante rimette in discussione la nostra identità, attraverso una rivisitazione della relazione con le proprie figure genitoriali, riattiva sentimenti d’insicurezza, lasciando affiorare problematiche interiori che richiedono un complesso lavoro psicologico.

Fusione psicologica col figlio

In gravidanza la madre crea una fusione psicologica col proprio figlio ed il parto può essere vissuto come una minaccia a questa unità. Il padre d’altro canto dovrà rispettare i movimenti di separazione e riavvicinamento della coppia madre-figlio, costituendosi come terzo, come colui che fa da ponte,pontifica” tra i due, separando la mamma dal bambino e presentando al figlio il terzo, il mondo.

Padre e madre insieme avranno elaborato durante la gravidanza tante proiezioni fantasmatiche sul bambino immaginario ed il padre per poter accedere alla funzione psichica paterna occorre sia pervenuto ad un processo di crescita psichica tale, da consentirgli di prendersi cura di un altro da lui. Ogni uomo affronta in maniera diversa la fase dell’attesa ed elabora in maniera soggettiva i processi intrapsichici che emergono al momento del concepimento.

Diventare genitori oggi: il padre in una posizione emarginata

La donna porta il bambino in sé sentendolo crescere in grembo, vive sensazioni ed emozioni uniche e irripetibili, mentre questa esperienza preclusa all’uomo, elicita sentimenti di forte ambivalenza nei confronti della partner. L’esperienza della gravidanza da parte della donna solleva nel padre un senso d’impotenza, d’invidia e di rivalsa, che lo spingono in una posizione emarginata, creandosi nella coppia una distanza emotiva. Mentre l’invidia è un sentimento di rabbia e di ammirazione, la gelosia determina una sorta di ostilità verso il figlio e può ostacolare lo sviluppo delle qualità paterne, se questi sentimenti non sono riconosciuti e ben gestiti.

Coppia madre-bambino

Con l’evento nascita l’uomo perde la propria compagna, ed insieme intimità e scambi affettivi, restando spettatore dell’ esistenza della nuova coppia madre-bambino e dell’esclusività del loro rapporto, che provoca in lui uno stato di intensa frustrazione, In questa situazione possono emergere bisogni infantili irrisolti provocati dalla nuova geografia triangolare e edipica nella quale il partner si viene a trovare.

Sovente l’uomo si trova impreparato e durante la gravidanza della moglie sviluppa stati psicosomatici di sofferenza patologica. Nel tentativo di superare sentimenti d’inferiorità elicitati dalla potenza della maternità attua un’ iperinvestimento della propria mascolinità: intraprende attività fisiche, relazioni extraconiugali, aumenta il carico di lavoro, sviluppa tutta una serie di agiti che gli permettono di restare estraneo alla maternità, per non soffrirla.

Diventare genitori oggi: gravidanza e parto eventi reali e fantastici

Diventare genitori e generare un figlio non garantisce di per sé un’attitudine materna e paterna. La madre si trova impegnata nell’investire il “figlio reale” con il suo affetto, desideri, speranze e sentimenti. Gravidanza e parto sono quindi eventi reali e fantastici perché il bambino, per quanto amato e desiderato non è mai equivalente alle proprie fantasie.

Il figlio nato è un fatto reale, una realizzazione concreta che comporta la rinuncia ad infinite altre potenzialità, l’evento nascita pur essendo un fenomeno naturale e magico, al tempo stesso, comporta per la coppia l’elaborazione di trasformazioni avvenute e cambiamenti che producono difficoltà e inducono i partner a rivolgersi ad uno “psicologo” per un’utile probabile percorso di psicoterapia analitica.

Scegliere un professionista di esperienza, per comprendere e analizzare la difficile situazione psicologica che la coppia sta attraversando, al fine di ritrovare la propria unione e la loro ragione di essere in quanto uomo e donna: Il padre dovrà trovare la forza di presentificarsi come “terzo” separando la coppia madre-figlio e riprendendo per sé la moglie-madre-amante, per restituire spazie e libertà al bambino.

Se avverti il bisogno di maggiori chiarimenti, non esitare a contattarmi!

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