La gestione dell’ansia nei bambini, in questo momento di emergenza contagio virus, e di reclusione domestica, pone in primo piano la questione dell’ansia, quale stato d’allerta pervasivo, sia per gli adulti, che per i bambini. La persona ritenendo che nell’ambiente ci sia qualcosa di pericoloso, reagisce con un’attivazione generale, che prepara il sistema nervoso, in particolare il simpatico, ad attivare risposte di sopravvivenza, quali attacco e difesa, innalzando il bisogno di controllo, l’irritabilità e la rabbia, o al contrario mostrando stati d’’immobilizzazione stanchezza e lentezza eccessiva.
Tutto questo si verifica anche nei bambini, che al contrario degli adulti,non sono in grado di coscientizzare, canalizzare, rallentare la loro attivazione interna, o al contrario attivarla, pertanto metteno i genitori nella difficoltà della loro gestione psicologica.
La gestione dell’ansia nei bambini e le attività di gioco
In tal caso le attività di gioco son utili per aumentare il tono muscolare, e passare da uno stato di ipoattivazione del sistema parasimpatico, ad uno stato di attivazione. Le cause derivano, oltre che dal pericolo reale creato dallo stato d’emergenza, dalla sensazione di sentirsi privati della libertà, del proprio spazio fisico e della possibilità di movimento.
La gestione dell’ansia nei bambini è spesso in rapporto con l’aumento dei pianti, capricci e iperattività; i bambini manifestano così il loro bisogno di scaricare le tensioni interne e la loro energia, rimandando a mamma e papà segnali di richiesta di aiuto, rassicurazione e contenimento. Nei bambini il bisogno di movimento e il segnale dell’iperattività esprime ’ansia, così come il cambiamento d’umore, la difficoltà di concentrazione, l’interruzione continua da un’attività all’altra ci parla di intensa agitazione psichica..
Il bambino tende ad agire i nostri stessi stati d’animo, quali: l’agitazione, la paura, la confusione, la noia, la tristezza. Il genitore adeguato può con facilità riconoscere l’elemento inquietante, che costituisce quel malessere,intrinsecamente legato al proprio, perciò di facile intercettazione al bambino, vista la circolarità della comunicazione.
Nei momenti d’ansia i genitori campeggiano in loro diverse preoccupazione, stati d’animo che li allontanano dal “qui ed ora” e impediscono di far sentire ai bambini la loro presenza. Il bambino che sente il genitore altrove, si agita avvertendo sentimenti di dispersione e angoscia.
La gestione dell’ansia nei bambini e i disturbi del sonno
Possono oltremodo presentarsi nei bambini disturbi del sonno, difficoltà nell’addormentamento e risvegli notturni. La motivazione che sta dietro a tutto ciò è il timore di separarsi dai genitori, che fa aumentare in loro il bisogno di contatto e di rassicurazione. I bambini quando diventano chiassosi e rumorosi, lo fanno per catturare l’attenzione dei genitori o per attivarli, vedendoli mentalmente occupati e tristi. Molti di loro lavorano in modalità smart working, in spazi ridotti e con difficoltà di concentrazione, altri ancora devono fare i conti con preoccupazioni economiche dovute allo stop del lavoro, senza riuscire ad intravedere alcuna luce in fondo al tunnel.
Il rispetto dello spazio proprio e altrui
I genitori hanno il bisogno psicologico di ricavarsi un loro spazio, anche fisico, che gli permetta di ritrovare la calma interiore per una efficace vicinanza psichica con i loro figli. Solo allora saranno veramente in grado di rassicurarli. Gli spazi nelle abitazioni odierne posso essere insufficienti, e con l’impossibilità d’uscire, si avverte la sensazione di una mancanza d’ossigeno, che aumenta l’urgenza di avere un proprio spazio. All’interno dello stesso ambiente il genitore può autorizzarsi ad avere un proprio spazio, parlando a voce alta con i bambini, e dicendo loro: “possiamo restare vicini, rispettando ognuno il proprio spazio!” Questo è un modo utile ed efficace per imparare loro a stare da soli, sebbene inizialmente per pura emulazione. Anche i bambini, sentono il peso di non poter uscire per incontrare amici e compagni, le videochiamate, i messaggi whatsapp sono molto utili per far loro mantenere il contatto sociale, chealleggerisce la sensazione di isolamento.
Atteggiamenti regressivi
In queste difficili situazioni affiorano facilmente nei bambini atteggiamenti regressivi, essendo questo il loro modo per segnalare le difficoltà che stanno attraversando e richiedere, vicinanza affettiva e coccole.
Per poter cogliere le richieste inconsce di paura e fragilità, i genitori hanno bisogno di attivarecon loro un rapporto empatico, senza rimproverarli, indulgendo sui loro pianti e mostrando comprensione, grazie alla decodificazione della comunicazione non verbale, nel visibile nei bambini. Il tutto rappresenta una grande occasione per fare educazione alle emozioni .
L’educazione alle emozioni e il gioco
Le attività di gioco in questo momento emergenziale e di stop a tutte le attività didattiche e sportive sono altrettanto necessarie per i bambini, ai quali servono sia giochi tradizionali, che esercizi di regolazione emotiva, da trasformare in giochi di fantasia e creatività da parte dei genitori. E’ utile per i genitori proporre giochi che impegnano e sollecitano tutti i sensi: visivi, olfattivi, gustativi, tattili e cinestetici, utilizzando anche esercizi di respirazione addominale, per rilassare ed estromettere l’ansia, ridurre l’agitazione e l’iperattivazione, sempre in agguato.
Anche gli esercizi di Bioenergetica, cosiddetti di Grouding o Radicamento, sono utili, poichè provocano nel bambino la sensazione piacevole di sentire una corrente di eccitazione che scorre attraverso le loro gambe fino ai piedi e che discende verso il terreno. La sensazione che il bambino ne ricava è di farlo sentire radicato, collegato alla terra, stabile sulle sue gambe.
Accogliere, legittimare, dialogare, con il proprio bambino, nonché orientarlo nei giochi psicodinamici di espressione movimento e fantasia; rinforza le risorse del bambino, permettendogli di crescere e attivare una regolamentazione interna dei propri sentimenti di ansia e paura. Al tempo stesso i genitori che si propongono alla conduzione di questi giochi possono trarne grande beneficio anche per loro stessi.