Disturbo Borderline di Personalità - Livorno
Disturbo borderline di personalità, il termine “Borderline” comparve nella letteratura psichiatrica negli anni 50’ e 60’ per definire un’entità clinica al confine fra nevrosi e psicosi, sempre correlata, per altro con i disturbi affettivi. Questi soggetti stabilmente instabili si delineano in sei caratteristiche fondamentali:
- affettività intensa di natura prevalentemente depressiva o rabbiosa
impulsività - adattamento superficiale nelle situazioni sociali
- episodi psicotici transitori
- tendenza a perdere i nessi associatici
- modelli relazionali instabili, che dall’estrema dipendenza scivolano verso la superficialità
Questi soggetti trovano difficoltà nel dar fiducia agli altri, esperiscono angoscia e panico in relazione all’idea di poter esser rifiutati. Per prevenire la solitudine possono raggiungere comportamenti autodistruttivi: taglio dei polsi, comportamenti bulimici, compulsivi, overdose.
Circa i comportamenti impulsivi si registrano incontri sessuali incauti, e abuso di qualsiasi sostanza, correlata al tentativo disperato di evitare sentimenti abbandonici. Trovano riscontro una certa distorsione cognitiva, nonché logorio nella capacità di valutare la realtà e nelle relazioni interpersonali.
Organizzazioni di personalità Borderline
Tali organizzazioni mostrano modelli rilevanti di debolezza dell’Io e relazioni oggettuali problematiche, con ansia fluttuante, sintomi ossessivo-compulsivi, fobie multiple, reazioni dissociative, preoccupazioni ipocondriache e sintomi di conversione. La principale operazione difensiva di questi pazienti è la scissione, altre difese sono l’identificazione proiettiva, in cui le rappresentazioni di sé e le rappresentazioni dell’oggetto sono scisse e proiettate negli altri, nel tentativo di controllarle.
La percezioni degli altri si alterna tra idealizzazione e svalutazione, così come l’incapacità di integrare rappresentazioni di sé positive e negative genera confusione d’identità personale. Una componente importante del paziente Borderline è la mancanza della costanza d’oggetto, cioè nelle fasi precoci della loro infanzia sono stati incapaci di integrare gli aspetti buoni e cattivi di sé stessi e della loro madre. Queste immagini contraddittorie vengono tenute separate attraverso la scissione, mentre solitamente i bambini all’età di 3 anni raggiungono una prospettiva consolidata della madre e del Sé come oggetti interni buoni.
Poiché i borderline perdono questa immagine interna, unitaria, confortante, restano intolleranti alla separazione e alla solitudine, fissandosi alla fase di “separazione-individuazione”.
Disturbo borderline di personalità e narcisistico
Fra queste organizzazioni troviamo il disturbo di personalità e il disturbi narcisistico, che sono disturbi della relazione, che impediscono al soggetto di stabilire rapporti di amicizia, affetto o amore stabili nel tempo. Si tratta di persone che trascorrono delle vite in uno stato di estrema confusione ed i cui rapporti sono destinati a fallire.
Le persone affette da questo disturbo trascinano altri, parenti e partner in un vortice di emotività, dal quale spesso è difficile uscire, se non con l’aiuto di un esperto, spesso infatti accedono nei miei studi di Livorno e Lucca.
Questi soggetti, infatti, sperimentano emozioni devastanti e le manifestano in modo eclatante, drammatizzano ed esagerano molti aspetti della loro vita o i loro sentimenti, proiettano le loro inadempienze sugli altri, sembrano vittime degli altri, quando ne sono spesso i carnefici, e si comportano in modo diverso nel giro di qualche minuto o ora.
Eventi traumatici e percezione si sé
Il disturbo borderline è spesso associato ad eventi traumatici subiti nell’infanzia, quali abusi sessuali o fisici. Frequente è l’alterazione dell’identità, l’immagine di sé e percezione di sé marcatamente instabili. Si riscontra spesso impulsività: spendere eccessivamente, promiscuità sessuale, abuso di sostanze. Sovente questi soggetti ricorrono a minacce, gesti, comportamenti suicidari, o auto-mutilanti.
Soffrono di instabilità affettiva dovuta ad una marcata reattività dell’umore: disforia, irritabilità o ansia.
Vivono sentimenti cronici di vuoto, di rabbia immotivata e intensa difficoltà a controllarla. Presentano un’ideazione paranoide e gravi sintomi dissociativi transitori.
Disturbo borderline: la psicoterapia individuale
Gli obiettivi da raggiungere nella psicoterapia individuale di pazienti con disturbo della personalità riguardano il rafforzamento dell’Io per consentire loro di riuscire a tollerare l’ansia e ottenere maggior controllo sugli impulsi e l’integrazione delle rappresentazioni scisse del Sé e dell’oggetto. Affinché possono avere una visione di sé stessi e degli altri più coerente, salda e completa, insieme all’interiorizzazione di un introietto contenente-confortante, così che la separazione dalle figure significative, possa esser meglio tollerata. Fino a che il mondo degli oggetti interni di questi pazienti non sarà cambiato, essi avranno uno scarso sollievo della loro esistenza.
Ho potuto osservare la straordinaria opportunità del trattamento psicoterapeutico individuale dei pazienti Borderline, nei miei studi di Livorno e Lucca, poichè occorre che il soggetto sviluppi una sufficiente fiducia nelle intenzioni e nell’attendibilità del terapeuta, per potersi affidare, e poter stabilire un rapporto, contenente-confortante che lo sostenga nei momenti di separazione-solitudine.
Lavorare con la famiglia è spesso un essenziale complemento all’intero piano del trattamento, per comprendere in che misura queste interazioni si sovrappongano o contrastano con il vissuto del mondo interno del paziente, per mezzo della scissione e dell’identificazione proiettiva.
Ho potuto notare il ruolo giocato nelle interazioni familiari che intervengono nella patogenesi e nel mantenimento della sintomatologia del paziente. Per esempio un genitore inconsciamente può sbarazzarsi delle cattive rappresentazioni del Sé dell’oggetto, proiettandole sul figlio, che di conseguenza si identifica con queste proiezioni divenendo il soggetto portatore di sintomatologie della famiglia. I genitori negligenti di questi pazienti, tendono ad essere essi stessi bisognosi e pertanto spesso falliscono nel fornire ai loro figli una guida sotto forma di regole o di struttura. Pertanto è necessario ricostruire una funzione genitoriale nel corso del trattamento col paziente borderline.
La psicoterapia di gruppo
Anche la Psicoterapia di Gruppo svolta nei miei studi di Livorno e Lucca può essere un benefico complemento della psicoterapia individuale. La psicoterapia di gruppo offre all’individuo Borderline l’opportunità di comprendere le proprie difese nel loro stesso accadere nell’ambito del contesto gruppale. La rabbia intensa che di solito i pazienti Borderline mobilizzano nella terapia può essere diluita e diretta verso altre figure del gruppo, riconosciuta e meglio accettata, sentendosi sostenuti nel gruppo dal terapeuta. Inoltre il paziente Bordeline accetta più facilmente le interpretazioni viste come parte di un tema centrale del gruppo, rispetto a quelle che lo riguardano personalmente, velocizzando il percorso.