Mediazione Familiare

Che cosa fa una Mediatrice Familiare?
A seguito la mia formazione come Mediatrice Familiare e grazie all’esperienza maturata negli anni come terapeuta della coppia e della famiglia, lavorando sul disturbo della relazione e della comunicazione, ho promosso un’attività Clinica Psicologica in relazione al “Processo di Separazione” nei miei studi di Livorno e Lucca.

L’area di ricerca è diretta all’analisi e alla messa a punto di strumenti operativi a sostegno delle coppie e delle famiglie in fase di rottura-Separazione-divorzio, con particolare riguardo alla relazione genitore-figlio, nella tutela del minore e dei rischi del minore.
Ho così approfondito la conoscenza dei processi evolutivi delle famiglie dopo la Separazione e il Divorzio e uno studio sulle nuove Costellazioni Familiari e le Famiglie Ricostituite.

I partner della coppia, insieme o individualmente chiedendo aiuto nel difficile percorso di separazione, per affrontare un percorso di elaborazione del dolore e del lutto, uno dei più grandi che si possa sperimentare nella vita, per sostenere, il traghettaggio da una riva ad un’altra, per il passaggio ad un nuovo ciclo di vita.
I partner individualmente o in coppia chiedono aiuto per sciogliere ed elaborare i propri conflitti, affinché siano in grado di ristabilire una comunicazione depurata dai sentimenti ambivalenti di odio e amore, nell’intento di restituire dignità alla relazione affettiva.
Se c’è stato amore e dignità nell’unione degli inizi, la stessa ha ragione di esistere nella separazione.

Il difficile compito di una Mediatrice Familiare è quello di trasformare la coppia matrimoniale in una coppia genitoriale, “genitori è per sempre” analizzando e sciogliendo i conflitti al loro interno.
Sono i membri della coppia che si separano, non i genitori dai loro figli.

E’ necessario coscientizzare la fine di un amore e non delegare nelle mani di estranei, giudici o avvocati, i propri sentimenti  e le proprie responsabilità.
Occorre difendere la propria storia, rivedendola e soffrendola nel cuore, senza rappresentarla demonizzandola, nei teatri delle preture (per anni).

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