Sesso e anoressia, sono due termini che ci conducono direttamente al vissuto corporeo di queste ragazze.

Le anoressiche vivono con disprezzo il loro corpo, non lo sentono un corpo sessuato, non lo vivono come un corpo erotico, essendo prevalente in loro la componente dismorfofobica, cioè una visone distorta del proprio corpo. Anche le anoressiche più mature avvertono una totale mancanza d’interesse sessuale, correlata alle loro problematiche emotive e relazionali.

Il problema per queste pazienti nasce già a livello fisiologico, poiché la diminuzione di peso corporeo produce un abbassamento dell’indice di massa corporea, di conseguenza una scarsa nutrizione induce la riduzione degli ormoni sessuali. Mentre una giusta alimentazione permette la produzione di estrogeni, nel disturbo anoressico vengono meno anche i livelli di testosterone, responsabili dell’abbassamento della libido femminile e della perdita di desiderio sessuale.

Nella correlazione sesso e anoressia le donne anoressiche sperimentano di frequente disfunzioni sessuali, ma anche le bulimiche hanno problematiche legate all’eccitazione sessuale, difficoltà di lubrificazione e di raggiungimento del piacere/orgasmo,pertanto compaiono frequentemente sintomi di vaginismo (contrazione vaginale involontaria). Non mancano nelle anoressiche componenti psicologiche che accompagnano il disagio sessuale, quali l’ansia di prestazione sessuale, insieme ai sentimenti di colpa, e altrettante quote di ansia che il rapporto sessuale esplicita, insieme alla difficoltà di mostrare il proprio corpo nudo, per la paura del giudizio.

L’anoressia nervosa coinvolge molti aspetti della vita della persona.

Queste donne si sentono poco piacevoli per sé e per gli altri, e pensano di non poter essere amate da un partner, così come non si sono sentite amate all’origine della loro vita dalla propria madre, riproducendo nel rapporto amoroso, in via molto trasformata, il rapporto madre/bambino, loro stesse restano donne bambine. Così adottano una condotta di evitamento, non empatica nei confronti del maschile, che temono, pertanto riferiscono frequenti problemi d’intimità fisica.

Anche quando il peso corporeo attraverso le cure terapeutiche viene riportato a livelli normali, con conseguenze positive sul funzionamento cognitivo e ormonale, le questioni sessuali e disfunzionali rimangono nelle persone con disturbi dell’alimentazione, un tratto indelebile del carattere.

Parlare di sesso è comunque difficile con queste pazienti che soffrono disturbi maggiori e anche nel percorso di cura, nella  relazione terapeutica, la costruzione della fiducia richiede molto tempo, essendo le tematiche legate al sesso delicate e complesse.

I disturbi alimentari hanno un impatto negativo sul funzionamento sessuale delle donne.  Anche le ragazze che hanno avuto una buona sessualità precedente all’anoressia, riferiscono un significativo calo del desiderio. riferiscono sovente sintomi di vaginismo,  che determinano l’impossibilità di ottenere una penetrazione ed un coito, spesso anche l’ orgasmo diventa irraggiungibile. In seguito a queste condizioni problematiche il sesso non può costituire per queste categoria di donne un’ esperienza piacevole, perciò tendono spesso ad evitarla.

Anoressia: cibo, sesso e emozioni

Sostanzialmente le donne che soffrono di anoressia tendono ad evitare il sesso a seguito dei loro importanti disturbi emotivi, esse vivono una perenne insoddisfazione del proprio corpo e sono troppo ansiose per impegnarsi in attività sessuali, rispetto alla quale si sentono incompetenti, abitate da sentimenti pungenti quali la depressione, la rabbia, la sfiducia.

Le donne anoressiche hanno dunque un minor numero di esperienze sessuali rispetto alle altre donne. Mentre le donne con bulimia o con binge eating hanno più esperienze sessuali, mostrano un’impulsività maggiore, sebbene i rapporti siano meno intimi e coinvolgenti emotivamente.

Occorre tener presente che il comportamento sessuale riguarda il comportamento con se stesse, il dialogo psicofisico interno. Anche l’autoerotismo è spesso trascurato dall’anoressica, che tende a negare a se stessa ogni forma di piacere, come avviene con il cibo, queste giovani donne tendono a deprivarsi e punirsi.

La  crescita di peso seguente alle cure aumenta il desiderio sessuale, ma non risolve i sentimenti di vergogna e colpa, l’insoddisfazione del proprio corpo e gli atteggiamenti negativi rivolti al sesso. La sessualità infatti è legata oltre che all’immagine del corpo, all’autostima, pertanto i sensi di vergogna e i tabù la mantengono un argomento improbabile.

L’anoressica pone problemi relazionali, quali la sicurezza e la fiducia da depositare nell’altro. Senza poter accedere alla fiducia nei confronti dell’altro, nessuna relazione è possibile, tanto meno è possibile accedere all’apertura nei confronti del piacere sessuale, che lo si gioca con l’altro.

Anoressia e sesso: il lavoro di costruzione della fiducia nella cura

La terapia più appropriata per l’anoressia è la psicoterapia analitica, essendo il disturbo profondamente legato all’inconscio, necessita di una professionista competente, formata e di lunga esperienza.

La costruzione della fiducia nel rapporto tra psicoterapeuta e paziente è essenziale, ed è partendo dal sentimento di fiducia che nasce nel setting del rapporto terapeutico, che la paziente potrà sentirsi contenuta e riparare il suo rapporto con la figura materna.

Solo dopo un lungo e paziente lavoro analitico le ragazze riescono a sentirsi più libere di esternare le problematiche emotive e sessuali che le riguardano. Senza trascurare il consolidamento e l’integrazione dell’Io, di primaria importanza, dal punto di vista degli obiettivi terapeutici, in un Io disseminato e frammentato.

Il piacere: questo sconosciuto!

La fiducia in se stessa, nelle sue reazioni, nei suoi pensieri, matura l’ascolto delle proprie emozioni e il riconoscimento dell’ambivalenza: odio/amore.
Abbandonare l’idea ossessiva del cibo diventa primario, così come allentare la propria rigidità psichica, facendo spazio ad una maggiore flessibilità, per incontrare il piacere” in generale e la valorizzazione delle sensazioni.

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